La nostra storia

L’M.G.S.-SER.MI.G.O. DON ENNIO BORGOGNA nasce presso
l’Oratorio Salesiano di Macerata nel 1990 da un gruppo di giovani che hanno voluto fare propri i problemi degli emarginati e dei poveri.

Nella denominazione di M.G.S.- SER.MI.G.O. l’acronimo M.G.S. sta per Movimento Giovanile Salesiano, ad evidenziare ancor più il legame con il criterio oratoriano voluto da Don Bosco (casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrarsi in allegria) e la matrice salesiana dell’associazione. Dal 2013 l’associazione viene dedicata alla memoria del salesiano Don Ennio Borgogna fondatore e guida spirituale del gruppo.

L’Associazione M.G.S. – SER.MI.G.0. Don Ennio Borgogna odv è un’organizzazione di volontariato, e ha lo scopo di perseguire finalità di carattere socio-educativo-culturale, con particolare attenzione alle problematiche attinenti l’emarginazione, la povertà, la cooperazione allo sviluppo e quant’altro attenga la sensibilizzazione ai temi della solidarietà tra i popoli e all’integrazione tra diverse culture.

 

L’attività dell’M.G.S.-SER.MI.G.O. si sviluppa essenzialmente in tre direzioni: 

Dal 2000 l’Associazione organizza ogni anno, nei mesi estivi, un’esperienza di servizio e di volontariato internazionale presso missioni salesiane in Kenya e dal 2007 in Tanzania.

L’Associazione si propone, inoltre, ogni anno di sostenere e realizzare dei progetti di sviluppo nelle stesse missioni, si tratta di progetti concertati con i missionari e le missionarie che lavorano quotidianamente in quelle realtà, che possano effettivamente migliorare la qualità della vita di persone meno fortunate di noi.

In terzo luogo, l’Associazione opera a livello locale, sul territorio, attraverso attività di sensibilizzazione sui problemi del Sud del mondo, per raccogliere fondi per finanziare i progetti, e per far fronte alle nuove emergenze presenti nella nostra società.

L’Associazione dal 2000 sostiene progetti nella missione salesiana di Makuyu, in Kenya; dal 2006 sostiene la missione di Dar Es Salaam in Tanzania e dal 2013 sostiene la missione di Karare in Kenya.

Kenya, Makuyu: La missione di Makuyu si trova a 80 Km da Nairobi, È nata nel 1986, ci sono 16 villaggi in questa Parrocchia ed in ciascuno di essi c’è una piccola chiesa. Le suore Salesiane sono arrivate nel 1991, La Parrocchia porta avanti tante attività educative attraverso l’oratorio, il catechismo, le scuole: asilo, elementari, superiori e scuole professionali per i ragazzi e per le ragazze. A Makuyu sosteniamo iniziative legate alla scuola primaria e secondaria (sostegno degli studenti e un pasto giornaliero), costruzione di pozzi, i bambini dell’Orfanotrofio “Mazzarello Village” attraverso il progetto “un pasto al giorno”.

Tanzania, Dar Es Salaam: Le suore della missione operano all’interno della baraccopoli di Temeke fin dal 2005, e nel corso degli anni la struttura ha acquisito sempre maggiore importanza per il sostegno e l’accoglienza dei bambini e delle loro famiglie. La presenza della missione all’interno dello slum rappresenta una grande ricchezza per la comunità, soprattutto a livello educativo, d’istruzione e un notevole sostentamento per le persone più povere; infatti la missione accoglie i bambini e ragazzi dalla nursery (3-5 anni}, primary school (6-14), secondary school (15-18) e scuola tecnica professionale (19-21), di ogni credo religioso, e offre una buona formazione scolastica anche quando le famiglie non possono garantire per loro il pagamento delle tasse scolastiche. I progetti che sosteniamo sono legati alla costruzione della scuola, inoltre sosteniamo i bambini attraverso le Sponsorizzazioni, un aiuto finanziario che permette ai ragazzi di proseguire gli studi.

-Kenya, Karare: la realizzazione di pozzi in questa zona non è fattibile, sia per il costo economicamente non sostenibile dell’opera sia per l’altissimo rischio di non trovare alcuna falda acquifera che si esaurirebbe nel giro di poco tempo. La soluzione migliore è dunque quella di dotare la missione di più cisterne per la raccolta di acqua piovana che si riempirebbero nei due mesi delle piogge e garantirebbero poi la disponibilità di questo bene fondamentale alla vita durante tutto l’anno.